"Mi si permetta di dire e si creda che la cascata di Noaschetta
è fra le bellissime delle Alpi" - Luca Notaris, CAI 1876
La Cascata di Noasca nella storia
Alta complessivamente 32 metri è una delle cascate più famose del Piemonte e da tempo anche per la relativa facilità di accesso, viene considerata tra i luoghi che rendono affascinante la Valle dell’Orco. Già nell'Ottocento infatti molti viaggiatori italiani e stranieri ne decantarono la grandiosità. Ad esempio l'inglese John Murray nella sua Guide to the Western Alps del 1866 la descriveva come "... one of the grandest scenes in the valley", mentre il cavalier Napione più o meno nello stesso periodo sosteneva che tra le cascate quella di Noasca fosse "una delle più belle che si possano vedere nelle Alpi". Secondo i geologi
il salto d'acqua si è formato nel periodo che seguì l'ultima glaciazione alpina, ovvero circa dodicimila anni fa. Le rocce interessate sono gli gneiss tipici del massiccio del Gran Paradiso levigati dall'azione del ghiacciaio che aveva in precedenza occupato il fondovalle. A monte della cascata il torrente Noaschetta scorre per un buon tratto ripido e infossato e con vari salti e rapide. La zona è frequentata dagli appassionati di torrentismo che vi trovano percorsi anche molto impegnativi e potenzialmente rischiosi
Alla base della cascata il raffreddamento dell'aria dovuto alla nebulizzazione delle fredde acque del torrente permette ad una conoide di ghiaccio e neve più o meno abbondante di resistere anche a lungo alle temperature miti e al maggior
soleggiamento di fine inverno. La cascata di Noasca è a tutti gli effetti il simbolo del piccolo comune della Valle Orco ed è infatti raffigurata anche nel Gonfalone e nello stemma comunale.
Estratto da “Piemonte Parchi”, Aprile 2017
Il “Giro Cascata”
Dalla piazzetta al centro di Noasca, con vari posti auto disponibili, si sale verso la Chiesa di S. Maria Assunta.
ll sentiero parte sul retro dell'edificio e guadagna quota con ripide svolte fino a raggiungere un bivio.
Qui ci si tiene a sinistra arrivando a un primo piccolo belvedere che offre un bel colpo d'occhio sulla cascata.
Proseguendo con un traverso si arriva a ridosso del salto d’acqua. A prima vista sembrerebbe impossibile proseguire ma il sentierino entra invece in una suggestiva caverna che si apre proprio dietro alla cascata e permette di portarsi dall'altra parte della stessa. Il luogo è particolarmente suggestivo perché permette di ammirare il paese di Noasca e il lato opposto della valle al di là di una ruggente muraglia d'acqua
E' possibile completare la conoscenza di questo angolo di Piemonte scendendo dal sentiero che si tiene alla destra della cascata. La via del ritorno prosegue con vari tornanti scalinati risistemati nel 2015 grazie a un intervento delle squadre di operai forestali della Regione Piemonte. Giunti al ponte stradale a valle della cascata lo si attraversa facendo ritorno alla piazzetta di partenza in poche decine di metri. Un buon periodo per la visita è l'inizio della primavera. In tutto la gita richiede all'incirca mezz'oretta di cammino: non è molto, e la bellezza del luogo giustifica ampiamente la sosta nel piccolo paese di Noasca.
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